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SAN DONATO 

 

 

Anno di costruzione: 1905 (Lavatoi) - 1928 (Bagni)

Anno di chiusura attività: 1974 (Lavatoi) - 1993 (Bagni)

Indirizzo: via Miglietti, via Saccarelli, via Pinelli  

Destinazione d'uso originaria: Lavatoi e Bagni pubblici 

Destinazione d'uso attuale: Casa del Quartiere, sede Associazioni

Progettista: Ing. Dolza (lavatoio) 

 

LAVATOIO

 

Nel 1899 venne costruito nel piazzale in prossimità di via Miglietti (attuale piazza Vigliardi Paravia) un fabbricato adibito a bagno pubblico, per bagni a doccia. Si trattava di una struttura in legno, successivamente demolita (1928).   

Alla fine dell'800 diventa pressante l'esigenza di costruire in tutta la città degli nuovi edifici adibiti a Lavatoio Pubblico. Francesco Faà di Bruno (1825-1888), in particolare, propone la costruzione di un lavatoio di moderna organizzazione nel Borgo San Donato.  

Nel 1895 la Società Piemontese d'Igiene invitava il Comune a costruire nuovi Lavatoi in muratura adottando il sistema a scompartimenti separati con rinnovamento periodico automatico dell'acqua. 

 

Nel 1901 il Comune decise di costruire un lavatoio in muratura con il nuovo sistema di lavaggio in vasca singola nella piazza in cui erano già collocati i bagni pubblici, con l'obiettivo di accostare i due servizi. 

Lo stesso anno il Comune aquisisce il lotto tra le vie Saccarelli e Santa Chiara (attuale via Mighetti) e Pinelli dalla signora Bianca Gandolfi e dal marito Davide Fino, con l'intenzione di costruire un edificio per il lavatoio e successivamente uno per il bagno in muratura, in sostituzione di quello vicino in legno. 

 

Nel 1902 il Comune di Torino approva il progetto di costruzione del Lavatoio:

 

"Il nuovo lavatoio di San Donato, secondo il progetto redatto dal Servizio Tecnico dei Lavori Pubblici, è capace di 48 posti ed è munito del necessario essiccatoio e degli apparecchi di estrazione dal sottosuolo dell'acqua occorrente per i diversi servizi. 

Il tipo di lavatoio prescelto [...] a vasche individuali tanto per lavatura propriamente detta, quanto per la risciacquatura, poiché questo sistema meglio risponde alle esigenze di comodità e di igiene. 

Siccome però, dal calcolo preventivo appositamente allestito, l'esecuzione di tutte le 48 vasche individuali importerebbe una spesa eccedente i fondi disponibili, così per intanto il riferente propone di attuare il lavatoio solotanto con 40 vasche, beninteso lasciando libera nel fabbricato l'area per le rimaneti 8 che si impianterebbero anche subito se sarà dato realizzare qualche economia nel corso dei lavori: ciò per altro non sembra molto probabile." 

 

Nel 1903 si affidò la provvista e l'impianto di pompe azionata da motori elettrici e la provvista di vasche di piaetra artificiale ad alcune ditte specializzate e nel 1904 si completò la costruzione con l'impianto degi apparecchi per la distribuzione dell'acqua nelle vasche. Nel 1905 l'edificio venne collaudato ed entrò in funzione lo stesso anno.  

Nel 1904 il dottor Abbà, incaricato anni prima dalla Società Piemontese d'Igiene di redigere una relazione sul tema, descrive il nuovo lavatorio di via Saccarelli angolo via Santa Chiara: 

 

"E' un edificio che presenta un aspetto simpatico e di una certa signorilità, dotatao come è di fregi moderni in cui furono stilizzati animali e piante acquatiche. La sala del lavatoio ampia, abbondantemente illuminata e ventilata, in esse sono situati i gruppi di lavatoi, gettati in finto marco a mosaico, per modo che le vasche, pietre di lavaggio [...] sono impermeabili e levigatissime: in complesso di hanno 40 lavatoi. 

 

Ogni lavatoio si compone di tre parti:

 - una parte inclinata in cui si insaponano e spremono le biancherie: i liquidi scolanti da questa, per una fessura indipendente dalle vasche, passano direttamente nella fogna; 

- una vasca in cui si pratica la lavatura, propriamente detta delle biancherie inasponate: l'acqua di queste vasche può essere rinnovata, o abbondantemente per mezzo di un grosso tubo, che dalla parte interiore della vasca iintroduce acqua in essa, ovvero più lentamente per mezzo dell'acqua di stramazzo proveniente dalla vasca laterale di risciacquamento; 

- di una vasca laterale, in cui versa continuamente acqua un rubinetto per risciacquare le biancherie lavate. 

 

Le donne lavano restando in piedi, e con questi poggianti sopra un graticciato in legno: le biancherie risciaquate vengono depositate sopra un cavalletto laterale esterno di legno. Un sorvegliante, munito di una chiavetta unica, regola l'afflusso dei diversi rubinetti, e scarica le vasche quando le donne hanno terminato di lavare.

 

L'acqua pulita viene fornita per mezzo di una pompa, azionata per mezzo di un motore elettrico: l'acqua viene elevata ad un vasca, che è anche in rapporto con la conduttura, a mezzo di contatore; le acqua luride vengono scaricate tutte in un cunicolo sotterraneo praticabile; da questo passono alla fognatura. 

 

Viene anche fornito un servizio di acqua calda oltre a quello di acqua fredda. Tale servizio viene acquistato dalle donne mediante il pagamento di 5 centesimi per secchio. Il paviemento è di cemento a scanalature, ed è inclinato verso il centro: le pareti sono [lastricate] fino all'altezza di 1 metro; quindi sono imbiancate nella parte restante. 

 

L'illuminazione si è pensato con ampie finestre vetrate, a cui si può con tutta facilità dare l'inclinazione voluta per favorire una attiva ventitazione. Vi è anche una serie di [...] vasistas situati nella parte più alta delle pareti. 

 

L'alloggio del custode è situato vicino al lavatoio. In San Donato tale alloggio cosiste di due camere collocate di fianco al salone lavatoio al 1 e 2 piano. In questo 2 piano si è [armato] un balconcino semicircolare aggettante sullo stesso lavatoio, per poter così agevolmente controllare lo svolgimento del servizio.

 

Il macchinario per l'elevazione dell'acqua è sotterraneo. Le operaie accedono al lavatoio in tutti i giorni della settimana, dalle ore 6 alle 19 d'estate, e dalle 7 a notte d'inverno; in tre giorni della settimana (Martedì, Venerdì e Sabato) l'uso del lavatoio è gartuito, negli altri a pagamento, ed ogni operaia paga 5 centesimi per 1/2 giornata."

 

Nel 1925 il Comune, data la forte affluenza dopo la chiusura dellavatoio in corso Palestro, deliberò l'ampliemento del Lavatoio, costruendo un edificio di identiche dimensioni rispetto a quello già esistente, realizzando, nei fatti, il raddoppio del Lavatoio. Il nuovo edificio sarà, però, di altezza inferiore, con copertura piano e con una zona centrale della stessa contente un lucernaio a cupola a forma rettangolare provisto di gruppi di tre grandi finestre tripartite. La scansione delle finestre e gli apparati decorativi vennero realizzati in tutto e per tutto identici a quelli dell'edificio realizzato nel 1904.  

 

"L'edificio consisterà in un padiglione con ossatura in cemento armato addossato a quello già esistente, a piano terrano con un piano semisotterraneo, capace di ricevere complessivamente l'impianto di 80 vasche individuali, in modo da portare a 120 le 40 ora esistenti nella parte vecchia. Per ora però si collocheranno solo 40 vasche, che verranno istallate al pianterreno."

 

Il Lavatoio si estendeva, adesso, da via Miglietti alla Strada Antica del Martinetto, consentendo il doppio ingresso su entrambe le vie. L'ampliamento fu collaudato nel 1927 e nello stesso anno entro in funzione, rimanendo in attività fino al 1974.  

Descrizione:

 

 

BAGNO

 

Nel 1928 il Comune delibera la demolizione dei bagni di legno e la costruzione di un nuovo bagno in muratura, limitrofo ma non adiacente al lavatoio. 

Nel 1939 vennero ingranditi i locali del bagno, che vennero ampliati a ridosso del lavatoio. 

Nel 1974 il Lavatoio venne chiuso e i locali vennero riconverti a uffici e servizi della Circoscrizione. In questa occasione l'ampio salone dell'ex-lavatoio fu trasformato in sala polivalente e i locali annessi in ufficio anagrafe e, al piano superiore, biblioteca. Dal [...] l'edificio dell'ex-lavatoio ospita la Casa delle Rane-PiùSpazio4, centro culturale e di aggregazione del quartiere. 

Nel 1993 i anche i Bagni vennero chiusi, l'edificio è stato abbandonato per molti anni, fino al [...] quando, a seguito di un progetto di ristrutturazione, l'edificio è stato trasformato nelle sede di alcune associazione cittadine. 

 

                                 .......in costruzione...........

   

 

 

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